Donnafugata
Donnafugata nasce in Sicilia dall’iniziativa di una famiglia che con grande passione ha saputo rivoluzionare lo stile e la percezione del vino siciliano nel mondo.
Il nome Donnafugata fa riferimento al romanzo di Tomasi di Lampedusa il Gattopardo. Un nome che significa “donna in fuga” e si riferisce alla storia di una regina che trovò rifugio in quella parte della Sicilia dove oggi si trovano i vigneti aziendali. Una vicenda che ha ispirato il logo aziendale: l’immagine della testa di donna con i capelli al vento che campeggia su ogni bottiglia .
Donnafugata in Sicilia conta 3 sedi di produzione storiche. Le antiche cantine di famiglia a Marsala, dove hanno luogo i processi di affinamento e imbottigliamento. La cantina di Contessa Entellina, nel cuore della Sicilia occidentale, con vigneti (270 ettari) e uliveti (9 ettari). La cantina di Khamma a Pantelleria, isola vulcanica tra la Sicilia e l’Africa, con vigneti di Zibibbo (68 ettari) coltivati ad alberello pantesco (Patrimonio dell’Unesco). Con la vendemmia 2016, Donnafugata realizza un sogno che coltivava da tempo: produrre, nella Sicilia orientale, i vini delle prestigiose denominazioni Etna, Cerasuolo e Frappato di Vittoria, potendo contare rispettivamente su 15 ettari di vigneto ed una cantina di vinificazione a Randazzo sul versante nord del vulcano e su 18 ettari ad Acate territorio classico della denominazione. Un progetto aziendale che vuole proporre l’eccellenza del vino siciliano da territori diversi, tutti dal potenziale straordinario.